Versetti



49 – Memoria Unica

4 Il Saggio (Apparente Sapere)
9 Il Sacco (L’Universo-Anima)

Capitoli
                 

490) Chi la vetta raggiunge conosce il baratro; chi è nel baratro non conosce la vetta. La forma attira ma finisce dove puoi poggiare il piede. Nel vuoto non puoi poggiare il piede, ma percorrilo e ti ritroverai cullato dal Signore.
491) Chi si lascia attraversare si libera e vede con i propri occhi, simultaneamente, il buio e la luce. Non più condizionato è contenuto e contenitore.
492) Vivere nella Vacuità, vivere nella Totalità, non è diverso da vivere nella particolarità per chi, dentro o fuori, senza io, con io, si manifesta.
493) La fede in riti o parole può essere sbagliata, la fede nella propria coscienza in vita no.
494) Intangibile presenza libera, intangibile conoscenza.
495) Ogni nuovo universo nuove note fondamentali. Il saggio diviene apprendista del nuovo caos. È senza poteri né ricordi, nell’Estrema Legge che permane darà nuovo insegnamento dell’Ordine.
496) Abituati a vederli sempre ed ovunque non li guardiamo bene: il cielo ci sorride, il sacco è sconfinato.
497) Invisibile, appare. Presente, traspare. Sporco, è immacolato. Penetra l’uniforme illusione, scaccia le tenebre mentali, ma vuoto non vuoto.
498) Chi mantiene la memoria si trasmuta nella forma, esiste e non rincorre l’esistenza, ma si usa e non si usa per dare testimonianza.
499) Indeterminato, senza mutamenti osservabili nel tempo di una vita. Così l’universo è, come colui che con il sacco vuoto lo percorre dal suo inizio.