Versetti



38 – Attentamente Di Proposito

3 Il Ricercatore (Coscienza Dell’Eterno)
8 La Ricerca Delle Forme (La Libertà-Prigione)

Capitoli
                 

380) Ogni cosa o essere che puoi afferrare o abbracciare per desiderio occupa il tuo cuore, impedendoti di attraversarlo per giungere a Lui.
381) Ciò che costruisci dentro è solo un edificio che vuole raccontare lo spazio che occupa. Il tuo credo nelle opere compiute è credo su di un’ombra di te stesso.
382) Tutti i sentieri ai lati delle sponde uniscono i limiti di coloro che cercano sentieri.
383) Tutte le forme giungono a quiete, se tu giungi a quiete prima delle forme risorgerai eterno.
384) Il primo essere sulla terra è il primo attimo della tua vita, ed ogni essere non è che la stessa continuità evolutiva.
385) Oltre la dimensione delle forme vive il giardino del Divino, non puoi trovarlo nelle foglie morte che raccogli. Se le semini non crescono piante, ma vermi.
386) Chi non brama più nulla è cibo per chi incontra, del suo cibo solo chi è oltre i tre specchi sa nutrirsi.
387) Continui, attentamente e di proposito, a pensare. Ma discrimini e non sei che preda del desiderio dell’inutile virtualizzazione che compi delle forme. Nulla è stato mai tuo, nemmeno il cibo del tuo corpo.
388) Insegui le forme per inseguire le forme, ma non raggiungi te stesso e perdi la mano invisibile che può afferrarle.
389) Se le forme di un universo sono nel tempo inimmaginabile, ma nella Realtà Divina un lampo di energia, come può un ricercatore, in un lampo, realizzare le Leggi oltre la vita e la morte?
Tali condizioni si sovrappongono, come un lampo e la notte. Solo superando la dicotomia tra l’illuminazione dei vivi e l’illuminazione dei morti, quando luce e buio, vita e morte, giungono ai loro confini e ciò che è espresso in questo dire è superato da ciò che non è detto, solo allora tutto sarà ciò che già è.