380) |
Ogni cosa o essere che puoi afferrare o abbracciare per desiderio occupa il tuo cuore, impedendoti di attraversarlo per giungere a Lui. |
381) |
Ciò che costruisci dentro è solo un edificio che vuole raccontare lo spazio che occupa. Il tuo credo nelle opere compiute è credo su di un’ombra di te stesso. |
382) |
Tutti i sentieri ai lati delle sponde uniscono i limiti di coloro che cercano sentieri. |
383) |
Tutte le forme giungono a quiete, se tu giungi a quiete prima delle forme risorgerai eterno. |
384) |
Il primo essere sulla terra è il primo attimo della tua vita, ed ogni essere non è che la stessa continuità evolutiva. |
385) |
Oltre la dimensione delle forme vive il giardino del Divino, non puoi trovarlo nelle foglie morte che raccogli. Se le semini non crescono piante, ma vermi. |
386) |
Chi non brama più nulla è cibo per chi incontra, del suo cibo solo chi è oltre i tre specchi sa nutrirsi. |
387) |
Continui, attentamente e di proposito, a pensare. Ma discrimini e non sei che preda del desiderio dell’inutile virtualizzazione che compi delle forme. Nulla è stato mai tuo, nemmeno il cibo del tuo corpo. |
388) |
Insegui le forme per inseguire le forme, ma non raggiungi te stesso e perdi la mano invisibile che può afferrarle. |
389) |
Se le forme di un universo sono nel tempo inimmaginabile, ma nella Realtà Divina un lampo di energia, come può un ricercatore, in un lampo, realizzare le Leggi oltre la vita e la morte?
Tali condizioni si sovrappongono, come un lampo e la notte. Solo superando la dicotomia tra l’illuminazione dei vivi e l’illuminazione dei morti, quando luce e buio, vita e morte, giungono ai loro confini e ciò che è espresso in questo dire è superato da ciò che non è detto, solo allora tutto sarà ciò che già è. |