580) |
Le forme evolvono e giungono attraverso il Nulla a nuove forme. Iniziano il primo movimento in un punto per ricaderci all’ultimo. |
581) |
La libertà di sperimentare viene chiamata «errore» e «peccato» da chi ha iniziato il cammino, per condannare gli altri ai suoi errori. |
582) |
Chi nel duale vive il giusto errare, il giusto peccare, il «giusto», ha iniziato bene il cammino nelle forme. |
583) |
Una guida che vede, a volte, camminando crede che gli altri vedano ciò che lui vede, ma deve ricordare che cammina con ciechi che non hanno la minima idea del mondo che li circonda. |
584) |
Un vero consiglio? Lasciati e lascia tutti i legami con il passato. Era il presente per un attimo. Chi ormai cenere, non può condannarti per un suo attimo a regole della sua follia dispersa ormai nel tempo. |
585) |
Inizierà in eterno. Il tuo cammino è anche la Via nelle forme. Ogni universo un nuovo cammino, la solita Via. |
586) |
Se non giungi a sentirti oltre le forme la mente se ne nutrirà. L’attimo in cui sarai eterno per il sentore dell’Anima inizierà il digiuno della mente, e delle forme vedrai la realtà. |
587) |
Ogni evento non attende che di essere compreso dalla coscienza della sua misura, mentre molti esseri plasmano a loro statura la realtà, rendendola illusione. |
588) |
Salire il sentiero che porta alla vetta, dove ciò che è forma sfuma nel cielo, è il cammino che ha per compagno l’abisso. Bisogna procedere con la giusta attenzione. Mai raccogliere sassi, anche se d’oro o pietre preziose, sono montagne che ti affonderanno nell’abisso. |
589) |
Ogni universo è un’ottima occasione per il giusto errare. Sperimenta e non darti pena. Nella Libertà, il tuo diritto. Nel tempo giungerai oltre il diritto e il dovere, allora sarai Forma d’Amore. |