Versetti



4 – Il Saggio (Apparente Sapere)

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40) Solo.
Solo il saggio non sa.
Solo, non ha né cerca poteri.
I ricordi provengono dal Nulla.
Nel vedere non ha occhi, nel sentire non ha orecchie.
Le sue mani abbracciano ogni cosa, ma ogni cosa è illusione.
Non ha né comprensione né parole da usare per sé.
I colpi più leggeri lo feriscono.
I colpi più forti lo attraversano.
41) Muta ogni cosa nella sua semplicità. Non sogna e come un bimbo, sembra non avere senso.
42) Vive le armonie e le apparenti disarmonie delle forme ma non cade, non cede, non soffre. Il dolore è unicamente il dolore del mondo.
43) Ogni attributo viene negato, affermare o negare non è un possesso. Ogni spiegazione è pensiero, ogni pensiero è sterile. Non c’è avere, non c’è essere, non c’è nulla per essere scontenti, solo il relativo è assoluto. Il permanente e l’impermanente sono un’unica cosa. Amore, nessuna
essenza, né parole. Nella memoria perduta dell’essere è il non essere, quindi, la chiave della porta all’Assoluto. La saggezza è ben oltre questo versetto che per «saggezza» lo sa e di questo informa.
44) Se appare, non è lui.
Se scompare, è arrivato.
Se fa caos e confusione, sta dettando la Legge.
Se mette tutto in ordine, attenti: prepara il caos.
Se guarda a Nord, osservate a Sud: è da lì che arriva la distruzione.
Se guarda a Sud, osservate a Nord: è da lì che arriva il Divino.
45) Certo è l’inizio del cammino, sapendo dove è la fine… nel suo inizio. Solo raggiunta la meta consapevole inizia il cammino.
46) Abbraccia, con ciò che in lui non ha mani, il mondo. È amore.
47) Realizzato il valore dell’Anima, il cammino si rivela un’Unica Via, il sentiero percorso la propria divina libertà. La direzione sarà l’essere stesso. Ma… attenzione! Non illuderti della ragione della mente o le acque si fermeranno ghiacciate in un rigido inverno: chi ascolta dovrà attendere da dormiente la luce.
48) Il sentiero che segue il filo non è mai stato percorso, attendeva solo te. La Porta mai attraversata ti ha dettato la Sua Presenza. Mai
separata da te, portava al Tutto.
49) La realtà che conosci non è che tre specchi, la quarta è il filo da seguire, la quinta è la Porta. Qui tutto è presente, nell’universo, anche se poi sarà assente.