260) |
Finalmente puoi rinunciare agli specchi, a ciò che è nel passato, presente e futuro. Un attimo, quando non c’è andare né venire. Ecco, è lì l’Assoluto. |
261) |
Sii libero da nascite e morti, esci dalla ruota del pensiero, espanditi senza la gabbia dell’io e giungi all’oltre sconosciuto. |
262) |
Abbandona ciò che ti lega e regalalo al mondo. Ciò che ti separa scomparirà e ti unirai a Colui che, Invisibile, è sempre Presente. |
263) |
Perdona le colpe, sono le tue. Segui chi ama, è te. Ospita i tuoi nemici, sono i tuoi maestri.
Abbraccia chi fugge e liberalo dall’ansia del suo operare contro se stesso. Cammina al buio e diverrai luce. |
264) |
Limitata possibilità si approssima a chi ancora non ama, infinita varietà oltre l’orlo della parola amore. Dopo… nessuna parola. |
265) |
Non fuggire, per i tuoi limiti, dal tuo centro. Non vedi che muovi solo te stesso e che lo raggiungerai egualmente? Perché lo porti con te nella tua fuga? Perché aspettare la Via? |
266) |
L’identità non ha inizio, non ha fine. È Totalità, è danza al Canto del Creatore. |
267) |
Ciò che proviene dall’Anima disgrega la mente, irrompe nella gola, s’infrange sui denti, distrugge le maschere, fa piangere di serenità. Inizia la compassione, tutto ciò che incontra diviene contenuto e contenitore. Questa è la Via intuita. |
268) |
Anima, che per sentire amore abbracci forme. Forme, che d’armonia sono espressione e fanno di donna e uomo simbolo della provenienza. Forma e non forma, pieno e vuoto, né prima né dopo ma insieme. |
269) |
Soglia di una Porta che fuori s’affaccia all’universo, che dentro s’affaccia all’Assoluto, che sempre s’affaccia all’Infinito. |
|